Alice nel Paese delle Meraviglie
Barbara, una donna di circa 45 anni, è all’interno della Gastronomia GiaBar e sta leggendo un libro: Alice nel paese delle meraviglie, una favola che l’accompagna fin dalla sua infanzia. Al contrario del libro noioso e privo di illustrazioni, che Alice si trova a leggere a suo malgrado all’inizio del suo racconto, i libri da cui Barbara prende spunto ogni giorno sono spesso ricchi di colori, foto e ricette.
Detto ciò, non sono qua per raccontarvi la storia della piccola e spensierata Alice, ma bensì per raccontarvi un’altra storia… la nostra storia.
Le origini
Nel 2017, proprio all’interno di questo locale io e Giacomo fissammo il nostro primo appuntamento, o meglio, riuscii a convincerlo, dato il mio particolare disprezzo per le città, decidemmo di prenotare nel mio locale preferito: l’enoteca di Greve (luogo in cui risiede oggi il Giabar).
Da buona anglosassone arrivai con un buon anticipo di 5 minuti, al contrario suo che arrivò in ritardo, cosa che tutt’ora si porta dietro. Ci accomodammo a sedere nell’angolo tra le bottiglie del Chianti Classico e le mostarde. Non ricordo di preciso cosa bevemmo, ho solamente in mente il pensiero di aver bevuto un buon Armagnac dopo un paio di calici di vino.
Più tardi, usciti per prendere una boccata d’aria, ci sedemmo su una piccola panchina di legno..panchina che tutt’ora, nonostante alcuni acciacchi, ci continua a fare compagnia per le nostre boccate d’aria.
Dopo un paio di ore lui mi accompagnò fino alla mia macchina e ci salutammo. Io a quei tempi vivevo nel bellissimo borgo di Montefioralle. Quindi il mio viaggio a casa durò pochissimo. Ovviamente a casa mi aspettava un libro e altro vino 😂😂😂.
Passarono ben 3 settimane per il nostro secondo appuntamento perché quei 10 minuti di ritardo me li doveva pagare.
Cadere, per rialzarsi!
Il tempo passò e noi diventammo una coppia, accompagnati da momenti belli ed altri tranquillamente dimenticabili, una cosa in particolare ci legava, un sogno in comune, aprire un nostro locale.
Visitammo tantissimi locali ma nessuno di questi ci convinceva mai al massimo.
Poi purtroppo nel 2020 arrivo’ la pandemia. Io dovetti cambiare totalmente mestiere e rimettermi in gioco dopo aver creato il mio tanto amato Babskitchen. Lo so, abbiamo passato tutti dei brutti momenti e sono certa che non sia stato affatto facile.
Ammetto che pure io stessa ebbi dei grossi problemi, sia nell’ambito privato che in quello lavorativo.
Solo dopo essere andata a lavorare San Casciano riuscì a riprendermi, dove conoscendo delle splendide persone e dei fantastici bambini che tutt’ora mi vengono a trovare al locale.
Però il mio cuore sapeva benissimo per cosa ero portata a fare: adorando sia il mondo del vino che quello della cucina, decisi di mandare un messaggio al proprietario della mia amata enoteca (che nel frattempo aveva chiuso) per sapere se fosse ancora disponibile e se potessimo parlare e discutere per renderla nostra.
Ovviamente queste cose non accadono in due giorni e ci volle tempo. Il 1 gennaio 2022 ci fu data la chiave del locale. Eravamo felicissimi ma, sarebbe stato bello se la storia fosse iniziata senza intoppi…non avendo corrente elettrica ci siamo ritrovati a ripulire tutto il locale al buio, per non parlare dei salti mortali che abbiamo dovuto fare per riattivare la luce. Insomma non è stata una passeggiata. Nonostante tutto ciò, finalmente il 7 marzo del 2022 siamo riusciti ad aprire ed inaugurare il nostro sogno.
Sandra e Raimondo
Ad oggi vi posso dire che sono felice e ci mettiamo tutto il nostro impegno per portare novità particolari al locale. Facciamo sempre tanta ricerca, sia visitando vari produttori che andandoci a informare su nuovi prodotti ed idee.
Nella terrazza esterna ho cercato di creare un ambiente particolare e accogliente che crei interesse e doni relax ai nostri clienti ed amici. Devo dire che sta riscontrando un grande apprezzamento ed è un luogo nel quale anche io adoro fermarmi per bere e mangiare qualcosa nelle poche pause della giornata.
Ogni tanto potete sentire le battute e i punzecchiamenti tra me e Giacomo, siamo un po’ come Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Questa cosa rende il Giabar un luogo autentico, perché sembra proprio di essere tra le mura di casa.
Mi auguro che il Giabar porti agli altri la felicità che sta portando anche a noi.