I nostri lunedì
Beconcini e il Tempranillo
Beconicini oltre alle tipiche uve Toscane come Sangiovese, Trebbiano e Malvasia, coltiva anche il Tempranillo, un vitigno a bacca nera, che si pensa sia arrivata nelle nostre zone all’incirca nella metà del 1700 durante i pellegrinaggi sulla via Francigena. La vigna delle Nicchie sono a piede Franco, ovvero sia radici che pianta sono entrambe di origini europee. L’azienda Beconicini da tale vigna ha scelto 2 piante ben precise per clonare delle vite da cui ricavano tutti gli anni 100 piante in totale. Hanno scelto queste piante in base alla bellezza dei grappoli e alla costante produzione di uva. Oggi hanno un ettaro di vigna di Tempranillo di clone clonali.
Leonardo ci ha mostrato alcune viti di tempranillo vecchie ma di quelli innestate; inoltre ci ha spiegato come si fa a riconoscere quando le viti sono innestate. Le viti innestate hanno una radice americana e pianta europea. Il Tempranillo produce bellissime foglie verde intenso, con il retro peloso e dal colore bianco. La radice, invece, genera vegetazione con foglie ben diverse.
In questo modo si può capire se una pianta è innestata o meno.
Chissà come mai la fillossera non ha mai attaccato quelle piante di Tempranillo. Leonardo suppone che sia dovuto ad un ph alto nel terreno. Ma è una supposizione. Dai miei anni di studio sapevo che terreni sabbiosi e vulcanici erano luoghi ostili per mancanza di ossigeno quindi tale cosa rende difficile il propagarsi della fillossera, ma, ho ancora tanto da imparare.